9 Ottobre 2024
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L’ESTETICA DEL MALE

Fra le conseguenze delle ideologie portanti la società attuale v’è il sadismo che si esprime anche come codice sadico. Cosa s’intende? Il godimento del potere assoluto, che non potendosi mai concretizzare del tutto, colonizza lo spazio infinito della fantasia. Ma il dominio assoluto in realtà non dà vantaggio personale, distrugge ogni legame proprio per la sua natura oppositiva e distruttiva.

. Il sadismo nasce con Francois de Sade che è un aristocratico, un erede dei signori della guerra che imperversarono in Europa nei secoli passati; ma, a differenza di quelli, non possiede più il potere assoluto. Da adulto fu dunque un uomo segretamente offeso per gli abusi subiti in seno ad una classe sociale che gli offriva in cambio nient’altro che poteri residuali. La tecnica narrativa del sadismo si basa su due elementi: l’ipnosi anestetica e la contemplazione estetica. Con la prima, grazie all’esibizione delle torture ai condannati, la classe dei potenti e una folla di sudditi assistevano ai tormenti del condannato in una sorta di congelamento dell’empatia, saldando quel legame di dipendenza servo-padrone. Con la seconda tecnica de Sade decontestualizzò la scena violenta per porla nella dimensione estetica, cristallizzandola in una finzione di eternità.

Persino l’ideologia nazista era basata sul presupposto del bene dell’individuo ariano e della nazione ariana, infatti la sua sconfitta derivò dall’emergere progressivo di un delirio sadico di distruzione totale, nascosto dietro il velo politico del dominio razziale. In ciò risiede il limite del sadismo cioè non potendo essere né bella né idonea alla felicità, la scena sadica, per essere davvero sadica, deve oltrepassare la soglia del gusto e diventare disgustosa. Al contrario della vera arte, che incanta e persuade con la sua bellezza, e non annoia mai, la scena sadiana non è mai del tutto convincente. Per concludere, quali sono gli assiomi dell’ideologia sadica? Ebbene il fatto che dominio e schiavismo siano realtà umane naturali; da cui discende il corollario che il padrone possa aggredire, intimorire, torturare, annientare e uccidere il suo schiavo, laddove sia impossibile esercitare il proprio diritto al dominio.

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