La visione maschilista e adultocentrica della storia ha influito, fra le altre, sulle teorie evoluzionistiche che spiegano la nascita del linguaggio. Due gruppi di antropologi, di “destra” e di “sinistra” ci spiegano che il linguaggio è nato rispettivamente per assolvere a esigenze di coordinamento in guerra fra le fazioni tribali e per gestire la cooperazione nei campi da lavoro in tempi di pace. La tesi rivoluzionaria per la quale il linguaggio sia nato dall’interazione madre-bambino è stata esposta solo di recente nel 2011 da Dean Falk, autrice del libro “Lingua madre. Cure materne e origini del linguaggio”. Riassumendo, quando due milioni di anni fa la specie homo assunse una postura eretta, le madri intente alla ricerca del cibo, non potevano tenere con sé i neonati che venivano poggiati a terra pertanto sottoposti al rischio di altri predatori. Ecco che per colmare quel vuoto è nato il “maternese” ciò le parole, le melodie, i canti con cui le mamme mantenevano il legame con i figli per tranquillizzarli. Infatti all’epoca non esistevano passeggini o marsupi come nel periodo attuale. E, dunque, gli esseri umani come hanno imparato a parlare? Per Dean Falk il bambino ha appreso il linguaggio della madre, dai primi vocalizzi che lei gli destinava in un linguaggio elementare. Una rivelazione sconvolgente! Il linguaggio non è nato dall’imperioso cervello maschile impegnato in battaglie o in azioni di caccia. La madre e il suo bambino, nell’atto di scongiurare l’angoscia di perdersi, hanno dato origine all’intera civiltà umana.
Attualità
LA NASCITA DEL LINGUAGGIO (TESI SCONVOLGENTE)
- di Pasquale Lazzaro
- 24 Febbraio 2023
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- 2 anni fa