3 Ottobre 2024
Attualità

SOS DAI POETI

Il mondo moderno individualistico separa la ragione dal sentimento svilendo, fra le altre cose, il carattere prettamente relazionale e simbolico della poesia. Nella vita di ciascuno di noi c’è un desiderio di riconoscimento che non può essere ricondotto al semplice narcisismo. Il desiderio di riconoscimento ha un fratello gemello, un correlato dialettico, che è l’ansia da misconoscimento: in sostanza la paura di non contare nulla per qualcuno. Quest’ansia radica nella primitiva angoscia del rifiuto materno, poi quando siamo adulti diventa angoscia di essere misconosciuti ora dalle persone che amiamo, ora dalla società in cui confidiamo. La soluzione tipica del narcisista è quella di costruirsi una maschera: non importa quanto profondo sia il senso di vuoto interiore: al narcisista necessita apparire piuttosto che essere, difendersi con una droga estetica. Nell’artista e nell’intellettuale – come nella persona più sana – non ci può essere un posto, se non marginale, per il narcisismo: l’artista deve essere piuttosto che apparire. Essere per lui significa avere un posto effettivo nel cuore di Qualcuno.  L’Io separa la ragione dal sentimento sulla base di una esigenza di controllo che è tipica delle istanze del potere in ogni epoca e sotto ogni cielo, istanze che il mondo moderno – nel suo delirio individualistico – ha esteso all’Io tout court, ad ogni Io, inteso come “padrone di se stesso”. Questo controllo è un’illusione. Come nessun governo può esistere tanto a lungo da frenare le istanze di trasformazione, allo steso modo l’Io non è padrone in casa sua (come ha detto Freud). Proprio per il suo carattere polisemico, di risvegliare mondi alternativi, raccontare l’inconscio rimanendo vigili e coscienti si rivela essere uno strumento alquanto pericoloso: il numero di poeti nevrotici, psicotici o suicidi è fra i più elevati. In questo senso, e direi in un senso del tutto paradossale visto l’elevatissimo numero di persone che la pratica, la poesia è una delle attività umane più a rischio. Più rischiosa del paracadutismo o delle scalate di pareti rocciose. Chi la pratica cerca sempre di addomesticarla con formule retoriche, ma come una bestia selvaggia la poesia si ribella e porta a galla frammenti di depressione, o di esaltazione maniaca, o di nostalgie eroiche o erotiche…

error: