14 Ottobre 2024
Attualità

L’ETERNA LOTTA

Non do al padre della psicoanalisi lo stesso peso che riservo a Jung perché il contesto storico nel quale visse Freud lo rese pessimista e troppo rigido nei confronti della natura umana. Freud era ebreo negli anni in cui gli ebrei subivano le leggi razziali da parte della Germania nazista. Non si è mai sopito in lui quel senso di colpa, quasi di sentirsi appartenente di una razza inferiore che gli ha fatto sviluppare quella visione negativa dell’uomo in generale. La stessa visione da cui parte la religione cattolica considerando il male anteposto al bene, la persona cattiva per natura. Invece mi conforta cogliere nel simbolismo Junghiano le infinite possibilità di scelta e gli strumenti adeguati a spiegare le piaghe che affliggono il mondo. Non un essere pulsionale, logorato dal male per natura ma contenuti carichi di significati disfunzionali all’io verso cui già il bambino reagisce con sofferenza. In una massima si può spiegare tale considerazione, un aforisma di khail Gibran: <<che cos’è il male se non bene torturato della sua stessa fame e sete?>>. Insomma, io ritengo che il male sia presente tra gli individui e ci siano dei soggetti altamente ripugnanti nel contesto più o meno a me vicino. L’ontologia e l’epistemologia però a cui mi riferisco vedono la cattiveria non come qualcosa di innato ma frutto degli esempi, dei valori, degli insegnamenti, dei significati che si tramandano di generazione in generazione. Prendiamo, per concludere, il ’68 in Italia. A quel tempo fra le generazioni si crearono conflitti sfociati nella violenza. Ed è proprio quest’ultima che impedisce di costituire relazioni sane e costruttive. Una ferita che non si è rimarginata e che solo l’amore può riportare allo stato autentico. Ma l’amore, a sua volta, non deve essere una parola di cui ci riempiamo la bocca ipocritamente ma deve consistere in gesti e predisposizioni d’animo concreti. Prima di tutto amore per noi stessi e dopo, imparare a rifletterlo nell’agire consapevole e umile. Forse adesso chiedo troppo; ma il bene non è altro che la luce sul male.

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