Mi piace guardare là dove la realtà si ferma per lasciare spazio a un mondo che permette nuove sperimentazioni e prospettive non sempre esplorate. E’ il mondo della poesia con la sua funzione che non è, nel mio caso, estetizzante ma espressione di stati d’animo e sentimenti che rispecchiano il cuore, il sentire comune. Certo, c’è una vena malinconica però l’attualità che stiamo vivendo non permette di essere felici… Alla domanda “sei felice?” io rispondo -combatto per esserlo. Il contesto che ci circonda secondo me non permette di sentirsi felici, è uno sforzo quello che intraprendiamo ogni giorno per mascherare il dolore. Sosteneva Kierkegaard che se Cristo rinascesse, i primi a punire sarebbero i Cristiani. Perché spesso quelli che vanno in chiesa e “si battono il petto” sono meschini con i propri fratelli. Una nausea sartriana invade il mio petto ed ho voglia di fuggire, di rivolgermi altrove, di volare alto con l’immaginazione. Ed ecco una poesia dal titolo L’ ESTATE CHE PASSA.
SORGE NEL VUOTO DEL TEMPO
L’AMARA FRESCHEZZA DELLE MIE LAGRIME
E’ L’ANIMA SEGRETA DELL’AMORE
CHE ORA BAGNA
UN PORTO FI FELICITA’ MAI AVUTA
UN RICORDO CHE DI TE SI NUTRE
AVIDAMENTE
SEI STATA COME UN’OMBRA NEI CIMITERI
HAI LASCIATO SOLO AMARI RIMPIANTI
OR CHE MUORE IL SOLE
E LA SERA MI CHIAMA ALLA QUIETE
DI TE IL RICORDO
HA INFRANTO IL CUORE
COME CRISTALLI DI SALE
LASCIAMI MORIRE PER UN MOMENTO
PER NON SENTIRE PIU’
QUESTO TORMENTO.