L’epoca attuale viene definita come l’era del tramonto del padre. Ovvero le nuove generazioni non conoscono più il senso del limite, annaspano in un tempo senza orizzonti, privi di adulti credibili. Questo tramonto dell’autorità simbolica del Nome del Padre ha prodotto la tremenda crisi economica ed etica che attraversa l’Occidente. L’eredità non è solamente un fatto biologico o economico, si tratta principalmente della forza, della capacità dell’erede di operare una scelta di responsabilità rispetto a ciò che è stato. Lo spiega bene Gesù a Nicodemo: se vuoi davvero nascere non basta la tua prima nascita, quella biologica, ma devi nascere una seconda volta. Non più dal ventre di tua madre, spiega con calma Gesù. La seconda nascita, quella che investe il problema dell’ereditare, è una conquista della soggettività. Il padre deve ritornare al suo ruolo e i figli hanno bisogno di ripulire la legge della parola da un lavoro che devono portare avanti, che deve essere sempre di relazione, di confronto. Altrimenti si scade nella perdizione, nel non senso, nell’autofagocitazione di se stessi. Noi siamo la nostra parola, ma la nostra parola non esisterebbe se non si fosse costituita attraverso la parola degli altri che ci hanno parlati. Per cui l’atto di parola è sempre mio, ma è sempre mio solo in quanto riprende in modo singolare l’esistenza universale dell’Altro del linguaggio. Dialogo quindi, desiderio e creazione sono le indicazioni chiave per onorare al meglio questa festa del papà.
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FESTA DEL PAPA’ O TRAMONTO DEL PADRE
- di Pasquale Lazzaro
- 19 Marzo 2023
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- 2 anni fa