La forte pressione sociale per l’individuo che si autodetermina, si fa da sé, è autosufficiente ed in grado di resistere a qualsivoglia tipo di dipendenza dall’altro essere umano; ha prodotto la classificazione di tipo organicistico tra “forti” e “deboli” o “paurosi”. Il mondo dei forti è un mondo che si valuta determinato e sicuro di sé, in grado di affrontare tutte le sfide che la vita gli presenta. Il mondo dei deboli è invece privo di autostima, lagnoso e bisognoso del supporto di un altro che lo incoraggi nel cammino di tutti i giorni. Mi domando cosa resti dell’individuo considerato sotto questa accezione manichea? Che fine fanno gli affetti, i sentimenti che creano dei progetti di vita comuni, la solidarietà, la voglia di marciare uniti per cambiare un ordine che scompagina la natura sociale dell’essere umano? Non dobbiamo cadere nell’inganno del dualismo coraggiosi/paurosi perché è solo una convenzione che fa bene agli interessi di una classe che intende dominare, tenere succube un’altra classe. Io ho conosciuto uomini che nella loro “paura” hanno costruito i semi per diventare umili e fare del bene agli altri. Contrariamente mi sono accorto che persone “forti” sono cadute come pere alle prime difficoltà non contemplate dalla loro falsa strutturazione. Né forti né deboli ma essere se stessi con pregi e difetti. Ma questa è un’altra sfida…
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IL MONDO DEI “FORTI”
- di Pasquale Lazzaro
- 10 Agosto 2024
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- 2 mesi fa