5 Dicembre 2024
Bova Marina Jonica Video

A BOVA MARINA IL POMODORO PER LA RICERCA

La cellula ritorna “bambina”, allo stato embrionale e si moltiplica senza che venga riconosciuta e ostacolata dal sistema immunitario. Nasce così il tumore, un vero e proprio sabotaggio dell’organismo rispetto a un progetto di vita. Certo, quest’ultima è l’interpretazione simbolica, che deve dare conto anche della casualità della malattia e della grande sofferenza e inquietudine che – come altre malattie gravi- porta con sé. Scrivevamo che il tumore nasce da una cellula che si modifica e non si riconosce più nel programma seguito dall’organismo fino a quel momento. Essa rappresenta dunque una parte di noi – seppur ancora piccolissima – che cerca un’altra via, un altro modo di essere, o quantomeno che rifiuta quello esistente. Il problema è che tutto questo avviene in totale inconsapevolezza per cui la nuova “proposta” cellulare non può essere facilmente finalizzata: una grande energia non convogliata in una direzione creativa diventa sempre distruttiva. Quasi a dire che l’energia vitale, piuttosto che spendersi così come l’individuo la sta spendendo, in una vita che non le corrisponde più, preferisce la via dell’annientamento. A volte però il tumore insorge in una persona vitale e contenta della propria esistenza, e ciò lascia ancora più turbati. Qui il tumore scatta per motivazioni troppo lontane dalla nostra capacità di comprendere. La verità è che gli stessi medici “sanno” ben poco su certi eventi e solo il sorriso, la vicinanza, l’umanità dei volontari può far rimanere accesa la fiamma della speranza.

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