La moderna società vede dilagare il fenomeno del narcisismo. Ovvero quella tendenza e atteggiamento psicologico che fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche e intellettuali, il centro esclusivo e preminente del proprio interesse e l’oggetto di una compiaciuta ammirazione, restando indifferenti agli altri fino al disprezzo. Il narcisismo delinea il tratto di un’umanità malata, ferita dal mondo, accerchiata dalla solitudine, braccata dal proprio stesso volto: freddo, oscuro, impenetrabile. Platone, nella Repubblica evoca il mito di Gige. Gige era un povero pastore che, scoperto un anello in grado di renderlo invisibile, lo utilizzò per sedurre una regina e ucciderne il marito, prendendone il posto. Platone vuol sottintendere che nessuno resiste alla tremenda tentazione offerta dal potere di essere invisibile. Chiunque abbia un potere lo userà per ritagliarsi uno spazio di privilegio, anche solo per mettere in atto le vendette che cova nel cuore. Chi, per paura degli altri si sia pietrificato nella condizione del morto o evaporato in quella del fantasma, nasconde da qualche parte il desiderio di tormentare e uccidere tutti quelli che gli incutono paura – e forse non solo loro: un delirio di onnipotenza può portarli ad odiare l’intera umanità. Che cosa farebbe, allora, se ne avesse il potere? Da questa condizione di odio se ne esce venendo riconosciuti dagli altri, le proprie qualità devono essere convalidate da persone che ti amano e che ti valorizzano per ciò che sei. Bisogna capire che non c’è nessun motivo di mascherarsi in quanto si posseggono spazi e tempi di autonomia personale nella realizzazione più importante che un essere umano possa compiere: essere se stesso.
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LA CRUDELTA’ DEL NARCISISMO
- di Pasquale Lazzaro
- 22 Febbraio 2023
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- 2 anni fa