13 Dicembre 2024
Politica Reggio

CONTRO LA GUERRA (VENERDI’ 24 FEBBRAIO ORE 16 IN PIAZZA ITALIA)

VIA LA RUSSIA DALL’UCRAINA

A FIANCO DEL POPOL UCRAINO

CONTRO LA NATO


A Dodici mesi, dall’inizio dell’invasione Russa nell’Ucraina, il conflitto non tende a scemare e gli sviluppi s’avviano sempre di più in una spirale sempre più minacciosa. La guerra della Federazione russa nei confronti del popolo ucraino costituisce un chiaro atto di aggressione d’imperialista. E, se si vuole bloccare questo conflitto, occorre subito che la Federazione Russa ritiri le truppe dai territori occupati.

Il drammatico approfondimento delle contraddizioni mondiali è sotto gli occhi di tutti. L’imperialismo russo ha promosso una criminale guerra d’invasione in Ucraina col fine dichiarato di cancellare l’“invenzione comunista di Lenin” (Putin, 21 febbraio), cioè il diritto di autodeterminazione del popolo ucraino. L’imperialismo USA, che non credeva alla possibile resistenza ucraina – al punto da offrire immediato asilo a Zelensky – ha poi pensato di usarla per indebolire l’imperialismo russo, alleato dell’imperialismo cinese. Intanto, mentre Svezia e Finlandia trattano con Erdogan il proprio ingresso nella NATO, con la benedizione americana e sulla pelle dei curdi, Biden minaccia una guerra contro la Cina nel caso di attacco dell’imperialismo cinese a Taiwan.

La risultante dello politica conflittuale interimperialista è una nuova grande corsa agli armamenti. Questa corsa non riguarda il sostegno alla resistenza ucraina, assai più modesto nella realtà che nella propaganda (il popolo Ucraino ha il diritto di reperire le armi, come ogni resistenza, dove vuole). Riguarda i rapporti di forza tra le grandi potenze su scala mondiale coinvolgendo cifre gigantesche: 2100 miliardi già prima della guerra ucraina, e ora raddoppiati. I 200 miliardi supplementari in armamenti previsti dai soli governi UE sono emblematici. Il riarmo tedesco per oltre 100 miliardi ha dato il via. L’Italia segue a ruota con l’aumento annuo in armamenti da 25 a 38 miliardi. Non è solo obbedienza alle pressioni USA e NATO per elevare le spese militari al 2% del PIL. È anche e innanzitutto l’interesse in proprio dell’imperialismo italiano e degli imperialismi europei. Ognuno sa che nello scontro di potenze per la spartizione delle zone d’influenza il proprio peso specifico negoziale sarà misurato (anche) dalla propria forza militare. Non è un caso che il settore borghese più europeista, quello che vorrebbe giocare in proprio sul piano mondiale, con maggiore autonomia dagli USA, sia quello che rivendica con maggior convinzione lo sviluppo di un militarismo europeo. Al tavolo di gioco degli imperialismi le regole sono queste, non ne esistono altre.

  • RITIRO DELLE TRUPPE RUSSE DAI TERRITORI UCRAINI
  • PER IL DIRITTO DI RESISTENZA DEL POPOLO UCRAINO
  • NESSUN SOSTEGNO A ZELENSKY
  • CONTRO LA NATO E LA SUO POLITICA ESPANSIVA

Partito Comunista dei Lavoratori

www.pclavoratori.it

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