Oggi in numerose piazze italiane si sono riuniti i volontari dell’AIRC per raccogliere fondi da destinare alla ricerca sul “male del secolo”. Le iniziative sono utili in linea di principio in quanto già nel fare nel creare movimento vi è divenire e risposta a determinate situazioni. Ma il valore concreto, gli effetti utili veramente, come si misurano? Su che terreno devono svilupparsi? E’ opportuno partire da due ordini di riflessioni. La prima è soggettiva in quanto vede nella malattia un richiamo alle proprie risorse interiori per viverla al meno, per sconfiggerla al più. Simbolicamente il tumore si associa a un flusso di energia vitale che non trova espressione, fluidità appunto nella quotidianità e, come un qualcosa che si intoppa, degenera nell’autodistruzione. Questo è ciò che ci dice la psicosomatica ovvero lo studio delle malattie in correlazione con gli stati mentali, il loro significato simbolico. Si può essere d’accordo o altrimenti. Ciò che invece risulta obiettivamente è la devastazione della sanità soprattutto nel Meridione dove la gente è costretta a andare a curarsi nel Nord pagando costi incredibilmente elevati. Un sistema privato solitamente tende a fare profitto quindi non è curante dei fini e delle condizioni con cui questo avviene. Per cui il vantaggio è solo per pochi e non certo buoni. Solo una saldatura rivoluzionaria tra il proletariato e la classe dirigente può riportare anche la sanità su livelli migliori qualitativamente parlando sotto l’aspetto delle cure, del mutuo aiuto, dell’assistenza ai malati etc… E’ necessario alzare il livello della coscienza di classe, ridare ai sindacati il ruolo non di servi della borghesia ma di garanti degli interessi dei lavoratori; bisogna fare tesoro degli insegnamenti della storia per cui il potere degenera proprio come un tumore e garantire sempre la democraticità, la rappresentanza di tutti gli strati della popolazione, delle idee più progressiste e innovative. Solo il socialismo è la via per salvare l’umanità dal baratro. Le raccolte fondi restano mero slogan se non hanno questo carattere del pragma esecutorio.
