3 Ottobre 2024
Attualità

ADDIO A PEPPE PENSABENE E ETTORE PASSARELLI

Mi vedo all’interno di una bara, si, una cassa da morto. Per analogia passa al pensiero il contenitore che consente la diffusione della musica; ma qui al posto delle bobine magnetiche c’è un corpo inerte. Comprendo la sensazione perché in effetti una morte c’è stata, è venuto a mancare un compagno generoso e dolce, Peppe Pensabene. Guardo l’urna da diverse angolazioni recuperando sempre più spazio attorno ad essa e poi l’intuizione: lo spirito si è separato dal corpo. Sono salvo, semplicemente sminuito in quanto è morto un essere umano ed io sono parte dell’umanità. Della morte non possiamo dire nulla perché non la conosciamo, invece è esperibile la paura della morte. Chi ha vissuto rimanendo fedele a sé stesso chiude gli occhi serenamente, per coloro che hanno fatto del male è il momento di fare i conti con il ricordo sprezzante dei posteri, per i cattivi non restano tracce ma solo ferite subite da chi li ha conosciuti. E’ la legge di causa – effetto. Solo con la capacità di innalzare il ricordo a sensazioni espanse e potenti frutto della presenza dei nostri cari, possiamo farli vivere sempre. Oggi si scrive un’altra pagina luttuosa per la dipartita concomitante del compagno Ettore Passarelli ma, come scrivevo, in quanto parte dell’umanità; non chiederti per chi suona la campana. Suona sempre per te.

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