E IL NAUFRAGAR M’E’ DOLCE IN QUESTO MARE

E’ fatale, vivendo in un paese costiero, che ci capiti di vedere il mare e poi pensare ad esso immaginando gli scenari più variegati, per vivere la “leggenda del mare” come è accaduto presso la sala irseec del comune di Bova Marina; venerdì 1 dicembre 2023. V’è però oggi un aspetto forse più preponderante della fantasia rappresentato dalla realtà di un mare che nasconde migranti morti per raggiungere la pace in terra straniera, enormi chiazze di petrolio disperse da navi affondate, tonnellate e tonnellate di plastica che uccidono i pesci, il dramma stesso della vita dei pescatori. Ma il mare come anche simbolo nella grande letteratura e poetica, il mare come metafora quasi dell’immensità del ragionamento filosofico. Questi ed altri i temi toccati durante la conferenza tenutasi in paese. Nella mia visione del mare si colloca l’ideale classico dell’uomo: calmo in superficie ma agitato e oscuro negli abissi. E’ questo il tipo magnogreco, grecanico, vivo nel tormento, che ritorna proprio come la risacca sulla battigia.