8 Ottobre 2024
Attualità Cultura ed eventi

SALVIAMOCI E SALVIAMO IL PIANETA

Il cammino verso l’individuazione, come dicevamo, è tortuoso. A prima causa si pone l’ambiguazione ovvero il processo mediante cui variano i punti di vista. Si può essere critici nei confronti della società di appartenenza ponendosi domande di questo tipo :<<Chi sono gli altri? Cosa sono per me? Quali sono i loro valori? Ciò che è giusto per loro è giusto anche per me? Qual è il fine di un essere umano? E dunque, e infine, chi sono io?>>. Invece nella posizione in cui siamo identificati con l’altro, non ci poniamo nessuna domanda ma ci limitiamo a esistere assecondando i movimenti della materia. Il secondo fattore ha a che fare con le differenze neurobiologiche ampliate da introversione ed estroversione fino a prassia, empatia e immaginazione. La prassia, come dice il termine, favorisce l’individuo poiché lo inquadra pratico e rispondente ai bisogni del capitalismo neoliberista. Gli individui empatici sono invece coloro che a questo primo dato aggiungono, in virtù dell’empatia, la capacità di percepire e interiorizzare gli stati d’animo e i pensieri altrui creando relazioni di vita basate sugli affetti e il reciproco rispetto. Ma la più complessa fattispecie è quella degli immaginativi. Poiché il mondo contemporaneo non offre loro categorie per valorizzarli e apprezzarli. Il mondo mistico-religioso e filosofico e quello dell’arte sono stati assorbiti dall’industria del consumo. Il terzo fattore opponentesi al processo di individuazione è quello che Freud ha chiamato Super-io. La funzione primaria di quest’ultimo, non è di punire e reprimere l’energia istintuale caotica dell’Es (cioè le pulsioni) ma sopperire all’angoscia di libertà sopravvenuta proprio all’assenza di vincoli istintuali. E’ la cultura che fa l’uomo, sono i modelli sociali che s’impiantano nel sistema biologico delle regolazioni. Cosa sta accadendo oggi, per concludere, all’intera specie? Il Super-io si pone contro la dipendenza, gli affetti e le appartenenze fino ad essere incapace di regolare il rapporto con la sua prima fonte di appartenenza: il pianeta stesso. La specie uomo non si riconosce più parte subordinata di un insieme e questo misconoscimento genera desideri, ideologie e comportamenti che mentre danneggiano il singolo con le psicopatologie, uccidono la terra stessa, il pianeta.

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