Ci sono due tipi di morte per gli esseri umani: una è quella del corpo, la seconda riguarda lo spirito. Quando si è morti nello spirito è tutto finito. Oggi gli uomini sono morti nello spirito con tutto il carico di umanità, buoni rapporti, affetti, amore, buttato a mare per favorire solo gli interessi economici. Dal punto di vista della mente la morte si può superare prendendo consapevolezza di due dati. Primo. Della morte non sappiamo nulla o meglio di ciò che c’è dopo la morte perché nessuno ne ha fatto esperienza e ha potuto raccontarcelo. In vita invece si può accettare la morte se si accetta se stessi. Se si ha la capacità di intessere relazioni. La morte anzi la paura della morte può essere l’occasione per circondarsi di quegli affetti che prima la superbia e l’anaffettività avevano negato all’io. In ultimo ci sarebbe da dire che la morte è anche liberazione perché pone la fine di drammatiche esistenze o libera dal dolore. Interfacciandomi con la realtà in cui agisco non noto un senso di maturità nei confronti della morte da parte della gente in generale. Piuttosto permane quella caratteristica di, come dire, stare sul piedistallo al di sopra di tutto e tutti. Ma a che serve una vita senza affetti? Basta un attimo e ci si risveglia dal sonno. Ma spesso è troppo tardi. L’augurio di Jonicainformazione è che tutti noi possiamo ritrovare in fretta il gusto per la vita, un sano ottimismo e buoni e pacifici rapporti.
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