Andare controcorrente da un lato regala la soddisfazione di essere se stessi, liberi e indipendenti. Per altro verso espone a una situazione drammatica di divergenza dai valori comuni. Intendere la cultura alla maniera di Pasquino Crupi significa creatività, originalità, godere di legami affidabili e sopra la media ma, appunto, anche sofferenza per quella non adesione alle regole comuni. Posizione che oggi può considerarsi valida per quei pochi comunisti che lo sono nel vero senso della dottrina marxista-leninista. Con i “camposanti” Pasquino Crupi riporta ad un inedito tempo di corsivi relativi al periodo in cui partecipava a radio Melito. Anche se non c’è un legame con i sepolcri di Ugo Foscolo, questi ultimi accarezzano la figura di Pasquino Crupi perché visse lasciando una traccia. Temerario difensore del meridione al di là del fatto di essere schierato politicamente a sinistra -come ricorda il figlio Vincenzo Crupi-. Ed invece la classe politica attuale? Con riferimento all’amministrazione appena insediatasi? Bene, porta con sé l’esempio del grande intellettuale ispirando la propria azione di governo, come sottolinea il sindaco Andrea Zirilli, soffermandosi con un’attenzione particolare alla cultura nel passaggio sostenuto dal presidente del consiglio comunale Pietro Stilo.
Bova Marina
Cultura ed eventi
Jonica
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