Che cosa ci fa una signora al cimitero nel giorno di Pasqua? Aspetta che i morti ritornino per avere giustizia. Ma sapendo che il tempo è implacabile e impietoso, comprende che questo lascia ai vivi compiere quel dovere etico di rispetto della vita e di suturazione delle ferite lasciate aperte da chi non c’è più. Dobbiamo ricordarci anche di chi ha fatto del male per non ripercorrere i suoi stessi passi. Anche Hitler, se avesse avuto attorno a sé un contesto che lo capisse e lo comprendesse, non sarebbe diventato il mostro che poi si è rivelato lasciando una storia di morte e distruzione. Ancora oggi, nonostante le guerre e la violenza imperversanti nel mondo, sono convinto che l’ambiente faccia la differenza; con la sua capacità di accoglimento e trasformazione delle istanze provenienti dagli abissi dell’anima. Un ambiente che ascolta, coltiva, tutela e offre esempi credibili, non può che non generare uomini, persone vere e non individui. Di seguito una mia poesia sulla Pasqua.
ERA VIVO NEL TUO CUORE
IL RICORDO DELL’AMORE
SEI STATA VIOLENTATA E OFFESA
NEL GREMBO DEI GIORNI
IN CUI CHIEDEVI SOLO
DI ESSERE LIBERA DAL PREGIUDIZIO
NESSUNO PUO’ IMPORRE ALLA LINFA
DI SCORRERE VERSO L’INFINITO
NESSUNO PUO’ UCCIDERE
SENZA IL TORMENTO NELLA COSCIENZA
MA A PASQUA RINASCE
LA VOGLIA DI CAMBIARE
DI FARE IL BENE SENZA TORANCONTO
NELLA PASQUA TU VEDI LA LUCE
CHE TI CHIEDE DI CONTEMPPLARE
L’ETERNA MERAVIGLIA DEL CREATO
COSI’ TI AMO AD OGNI PRIMAVERA
E NEI TUOI BACI RITORNA IL SAPORE
DEL MARE E DELL’ESTATE
COME GABBIANI DAL DESTINO
CHE NON CHIEDE LORO PIU’ SOFFERENZA
MA LA GIOIA DI UNIRSI A DIO.