Prima di lasciarvi alle parole di Don Giovanni Zampaglione, parroco di Montebello e Masella, nel festeggiare il suo 25° anniversario di sacerdozio; esprimo la seguente. Un prete, dato il rapporto che ha con Dio in relazione agli uomini, non può considerarsi una persona come tante ma un essere speciale. Perché scava nel profondo dell’animo e confronta la sua ricerca con il resto della popolazione; ponendosi come intermediario tra la terra e l’ aldilà. Non può un prete non essere credibile a tal proposito mettendosi in prima linea nelle azioni concrete coerenti con la sua vocazione. Don Giovanni Zampaglione, in tale ottica, è uno che predica bene e razzola altrettanto bene con la sua carica energetica, le esperienze formative, la partecipazione a tutti gli eventi del territorio; il misurarsi in una realtà spesso difficile e problematica.
E’ in questo quadro che [Ha riscosso un grande successo l’edizione aggiornata intitolata “Storia della mia vocazione” di Don Giovanni Zampaglione, edita dalla Mimep docete di Pessano con Bornago (Mi). Nella mattinata di oggi sono state fatte le ultime firma-copie. Qualche copia è ancora presente presso le edizioni Paoline. Don Zampaglione, attualmente parroco di Masella e Montebello Jonico, ringrazia tutto coloro che hanno acquistato la sua monografia aggiornata e arricchita con delle istantanee e degli articoli inerenti il suo 25° Anniversario sacerdotale, celebrato con immensa gioia a Masella e in tutte le parrocchie ove, nel corso di questi anni ha esercitato il suo ministero. Il libro è stato dedicato al Seminario che, come afferma don Giovanni, gli ha dato tanto, anzi tutto. “Ho trascorso gran parte dei miei anni più belli in Seminario, 13 anni stupendi e fecondi – dichiara nell’emozione don Zampaglione; tantissimi sono stati i sacerdoti che mi hanno dato tanti consigli e spronato fino alla mia Ordinazione Sacerdotale”. Continua don Giovanni: “ho incontrato fiumi di giovani con i quali è rimasto un bel rapporto di amicizia; sono state varie le esperienze che mi hanno fatto crescere come uomo e prete; soprattutto i vari incontri con i poveri (i “volti” dei privilegiati di Cristo) che difficilmente dimenticherò”. “In questa monografia – sottolinea don Zampaglione – c’è un riferimento alla mia cara mamma Aurelia, morta troppo presto e che non mi ha visto diventare ciò che sono: un sacerdote. Ciò che sono lo devo a lei. Sara’ per sempre il mio angelo…” Il sacerdote, all’interno della monografia, ha inserito, inoltre, il suo testamento spirituale, scritto nel lontano (19 ottobre 1998) in occasione di un ritiro spirituale, e da allora non lo ha più ritoccato. Sento di ringraziare i miei due compagni di viaggio nella stesura di questa monografia, afferma don Giovanni: “l’artista Maria Carmela Romeo e Olga Balzano Melodia che ha curato l’introduzione. Porterò avanti una promessa fatta a me stesso. Con il ricavato della monografia sistemerò la cappella dei sacerdoti di Masella, ove è sepolto don Rosario Marchionibus”. Tutto ciò a dimostrazione del fatto che la vera testimonianza genera “bene”].